
23 Lug Pensavo fosse solo stanco: la storia di Argo e cosa ci insegna sulla leishmaniosi
Quando la signora Lucia è arrivata da noi con Argo, un pastore tedesco di 5 anni, sembrava una semplice visita di controllo. “Negli ultimi mesi è diventato più pigro, dorme tanto e mangia meno – ci ha detto – ma pensavo fosse il caldo o un po’ di stanchezza”.
Eppure, sotto quei sintomi lievi si nascondeva qualcosa di molto più serio: la leishmaniosi.
Cos’è la leishmaniosi e perché non va sottovalutata
La leishmaniosi è una malattia parassitaria cronica e potenzialmente grave, trasmessa dal pappatacio, un piccolo insetto simile a una zanzara. Colpisce soprattutto i cani, ma può avere conseguenze anche per la salute pubblica.
Nel nostro ambulatorio, ogni anno vediamo decine di casi, e purtroppo molti arrivano già in stadio avanzato, proprio come Argo.
I sintomi: quando qualcosa non torna
I segnali iniziali sono spesso subdoli: leggera apatia, perdita di pelo, piccole ferite che non guariscono, occhi opachi, dimagrimento. Sono sintomi che possono essere confusi con altre malattie o semplicemente con l’invecchiamento.
Nel caso di Argo, il test rapido per la leishmaniosi ha dato esito positivo. I successivi esami hanno confermato che il parassita era presente da tempo, ma fortunatamente non aveva ancora compromesso i reni, l’organo più colpito nei casi gravi.
Il percorso di cura: pazienza, costanza e tanto amore
Abbiamo subito iniziato una terapia personalizzata: farmaci antiprotozoari, supporto per il sistema immunitario e controlli regolari ogni mese. Lucia è stata straordinaria: “Non immaginavo di dover affrontare una malattia così lunga, ma lui è parte della famiglia. E oggi, dopo tre mesi, lo vedo di nuovo correre felice”.
La leishmaniosi non si può curare definitivamente, ma può essere gestita con successo, garantendo una buona qualità di vita. Argo oggi è un cane attivo, seguito costantemente, e Lucia è diventata una delle nostre “ambasciatrici della prevenzione”.
Prevenzione: la vera arma vincente
Se possiamo dare un consiglio a chi legge, è questo: non aspettate i sintomi. La prevenzione è molto più semplice (ed economica) della cura. Ecco cosa consigliamo a ogni nostro cliente:
- Collari e spot-on repellenti, da aprile a ottobre
- Evitare le uscite serali, quando i pappataci sono più attivi
- Test annuale anche in assenza di sintomi
- Vaccinazione, se consigliata dal veterinario in base alla zona geografica
- E soprattutto, attenzione ai piccoli segnali
Un’altra storia: Toby, cucciolo vaccinato
Toby, un meticcio di 8 mesi, è venuto da noi per la prima visita. I suoi proprietari erano informati: “Abbiamo letto della leishmaniosi e ci teniamo a proteggerlo da subito”. Dopo aver parlato con loro, abbiamo iniziato un programma preventivo completo, con antiparassitari, integratori e vaccinazione.
Oggi Toby è un cane sano, e ogni controllo è un momento di gioia per tutta la famiglia. È questa la differenza tra conoscere la malattia… e anticiparla.
Conclusione: il tuo cane è protetto?
Se vivi in una zona a rischio (come gran parte del Sud Italia, le coste e le aree collinari), la leishmaniosi non è una possibilità remota, ma una minaccia concreta. Come studio veterinario, il nostro obiettivo non è solo curare, ma prevenire, informare e accompagnare ogni famiglia nel percorso di salute del proprio animale.
Hai dubbi? Vuoi fare un test? Contattaci. Anche un semplice controllo può fare la differenza tra una vita serena… e una malattia silenziosa.
📞 Prenota un consulto preventivo nel nostro ambulatorio
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